INTRODUZIONE
Nel nostro mondo altamente industrializzato il mal di schiena lombare (LBP) è diventato un problema di salute maggiore a causa della sua elevata prevalenza nella popolazione generale e gli effetti negativi sulla salute. LBP è un termine generale caratterizzato da dolore acuto (<6 settimane), sub-acuto (6-12 settimane), o cronico (>12 settimane), che dipendono tutti dalla durata e dall’ubicazione. Nella professione della cura della salute, la LBP è conosciuta con diversi nomi e quindi anche il trattamento cambia di conseguenza. I medici generici potrebbero chiamarla lombalgia; i fisioterapisti potrebbero chiamarla iperestensione, un terapista manuale potrebbe chiamarla disturbo articolare delle faccette, un chirurgo ortopedico la chiamerebbe problema degenerativo del disco. Comunque, al momento non esiste un sistema di classificazione affidabile e valido per la diagnosi e la prognosi della LBP. Molti ricercatori hanno suggerito dei fattori predittivi (la distanza camminata, disabilità, funzioni fisiche, qualità di vita, stress, lo stare in piedi, fare le scale, depressione, perdita del lavoro, fattori cognitivi, lo stare seduti, dolore) per la LBP; tra questi il dolore è considerata la variabile più indicativa. LBP non è per forza una conseguenza di processi degenerativi; tanti pazienti con LBP ricorrente non evidenziano cambiamenti degenerativi, e tante persone che hanno cambiamenti degenerativi radiologici non hanno dolori alla schiena. Numerose ipotesi riguardano la causa della LBP non specifica, tra cui ridotta resistenza dell’estensore del tronco, disagio psicologico, la flessibilità del ginocchio, scarso controllo muscolare del tronco, cattiva postura e bassa massa corporea. LBP è un disordine multi – fattoriale con molte possibili cause. Il trattamento cambia considerevolmente. Include medicazioni, modalità di terapia fisica e terapia con esercizi ed ognuna ha diversi interventi possibili.
Negli ultimi anni i programmi multidisciplinari del dolore sono stati visti per trattare con successo i pazienti basando il trattamento su una combinazione di esercizio fisico e interventi psicologici. Comunque, nonostante l’efficacia, rimane da essere chiarito esattamente quali caratteristiche di questi programmi sono stati responsabili del miglioramento del paziente. Interventi tipo l’applicazione di calore, diatermia a onde corte (SWD) e massaggio da soli non hanno sufficiente evidenza per supportare la loro efficacia al momento, ma sono stati trovati come efficaci, piuttosto che nessun altro tipo d’intervento. Gli atleti, specialmente i giocatori di hockey, sono più inclini alla LBP per il loro regolare gioco piegati in avanti, che porta a sindromi di squilibrio. Questo squilibrio non solo distrugge le loro capacità ed abilità di giocare, ma produce stress e porta a lungo termine una disabilità. Esercizi terapeutici, come parte della riabilitazione per i pazienti con LBP, sono una delle modalità di trattamento più utilizzate dai fisioterapisti. Nella gestioni di tali casi, le tecniche di stabilizzazione dinamica muscolare (DMST) sono state efficaci. Attraverso la DMST si è raggiunto un adeguato controllo dinamico delle forze della colonna lombare, riducendo cosi il danno ripetitivo alle strutture dei segmenti spinali e delle strutture correlate. Specifici esercizi stabilizzanti con la co-contrazione dei muscoli addominali profondi (trasverso dell’addome) e i muscoli multifidi lombari migliorano il supporto ed il controllo del segmento spinale. In alcuni trials clinici recenti questi esercizi si sono dimostrati efficienti nella gestione della LBP sia nel breve, che nel lungo termine. Non sono stati fatti confronti casuali degli effetti di esercizi generali e di terapie di manipolazione spinale specificatamente per la gestione della LBP cronica, così non è stato molto chiaro quale tra i trattamenti sia il più efficace. Non c’è ancora un’evidenza di quali esercizi o quali allenamenti siano migliori per i diversi sottogruppi.
Nella realtà clinica, modalità e allenamento sono spesso usate in combinazione per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità. I pazienti spesso migliorano, ma il dolore ricorre frequentemente e molti pazienti devono ripetere il trattamento più e più volte.Tenendo a mente questi fatti al meglio della nostra conoscenza, per la prima volta la combinazione di 2 elettroterapie (ultrasuoni e SWD) e 1 esercizio terapeutico (esercizi di rinforzo lombare [LSE]) è stato chiamato “convenzionale” e comparato con il DMST, un approccio attivo di allenamento stabilizzante. Abbiamo ipotizzato che DMST possa essere più efficace del trattamento convenzionale nella gestione del dolore sub – acuto o cronico. Questo studio è stato fatto per testare l’ipotesi e gli effetti di due variabili indipendenti (giorni e trattamenti) sono stati valutati su 4 variabili dipendenti: camminare, rialzarsi, scalare, e il dolore.
METODI
- APPROCCIO SPERIMENTALE AL PROBLEMA
I soggetti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi secondo il metodo della lotteria. Per questo, 30 fogli piegati della stessa forma e misura sono stati segnati con “convenzionale” o “DMST”; tenuti in una scatola; e mescolati accuratamente prima e dopo che un giocatore avesse pescato un foglio dalla scatola in base all’ordine di arrivo. Tutti i test sono stati fatti per variabili dipendenti (camminare, rialzarsi, scalare e dolore) dallo stesso testatore e dallo stesso fisioterapista che supervisionava i dati base e la procedura del test nei giorni 21° e 35°. Test e re-test sono stati condotti nello stesso posto, nello stesso ambiente e alla stessa ora del giorno. L’intervallo tra i test e re-test era 21 e 35 giorni dalla partenza. Ai soggetti è stato detto di non mangiare nelle 2 ore precedenti di ogni test. Prima della sperimentazione, tutti i soggetti sono stati informati sulle variabili di misura e i loro risultati. I giocatori sono stati anche informati a proposito dei rischi sperimentali, se presenti.
- SOGGETTI
Un totale di 30 uomini giocatori di hockey della Sports Authority of India (SAI) di Lucknow, di età compresa tra i 18 ed i 28 anni, che sono stati valutati da un medico, senza che presentassero un coinvolgimento neurologico, ma avendo dolore sub – acuto o cronico sintomatico non specifico (iper-uso, iper-carico- iper-allungamento) della zona lombare, sono stati inclusi nello studio. Dopo la divisione casuale sono state annotate le caratteristiche fisiche ed altre caratteristiche dei giocatori. La media dei dati base età, peso, altezza e BMI dei due gruppi e altre caratteristiche come il sesso, tipo di dolore, durata dell’allenamento sportivo, e l’assunzione di nutrienti si è scoperto essere gli stessi. Questo studio ha avuto l’approvazione dell’Institutional Review Board e informa che il consenso è stato ottenuto dall’allenatore della squadra di hockey (SAI) e da tutti i partecipanti.
Tabella 1: riassunto (media +/- sd) delle caratteristiche fisiche dei due gruppi
- PROCEDURA
Dopo l’assegnazione dei gruppi, i rispettivi soggetti sono stati trattati sia con il trattamento convenzionale, sia col DMST. Entrambi i trattamenti sono stati dati come trattamenti individuali dallo stesso fisioterapista con la stessa intensità e capacità in giorni alternati per 35 giorni. La durata di ogni sessione di trattamento individuale è stata di circa 40 minuti al giorno. Ai soggetti non era permesso ricevere qualsiasi altro trattamento, neanche antidolorifico. Una breve descrizione di entrambi i trattamenti usati:
- TRATTAMENTO CONVENZIONALE
Ultrasuoni, SWD ed esercizi di rinforzo lombare.
- ULTRASUONI
Per lo scopo di questo studio come trattamento di una condizione cronica, è stata usata una frequenza di 1 MHz anziché di 3 MHz, che penetra meno ed è assorbita superficialmente. Ultrasuoni a moto continuo sono raccomandati in condizioni croniche all’intensità di 1.2W/cm2 per un periodo di 8 minuti per 18 sedute in 18 giorni alternati. L’attrezzatura degli ultrasuoni è stata utilizzata Medichem Electronics, che ha standard di certificazioni internazionali.
- DIATERMIA A ONDE CORTE
È una modalità di riscaldamento profondo usato per alleviare il dolore. Sono usate anche per migliorare la flessibilità ed il flusso sanguigno e ridurre l’infiammazione. Sono usate per pazienti selezionati che non abbiano lesioni neurologiche. La modalità continua di SWD viene utilizzata per 15 minuti con 18 sedute in 18 giorni alternati. SWD è stato utilizzato da Medichem Electronics, che ha ottenuto la certificazione standard internazionale.
- ESERCIZI DI RINFORZO LOMBARE (LSE)
Gli usi di LSE sono ben documentati, includendo esercizi per l’estensione spinale e per muscoli estensori del tronco. Gli LSE sono stati fatti per 10 ripetizioni ad esercizio a seduta in giorni alternati.
- TRATTAMENTO DI STABILIZZAZIONE MUSCOLARE DINAMICA (DMST)
Nel DMST, i muscoli con un’attaccatura diretta al segmento spinale lombare stabilizzano le “zone neutre” delle articolazioni e prevengono l’eccessiva flessione.
Figura 1: le figure mostrano diversi esercizi DMST. Rinforzo addominale (A) e svuotamento in posizione supina. Carico aggiunto tramite il peso dell’arto inferiore da 1 arto col ginocchio esteso (C) ed entrambi arti col ginocchio flesso (D). L’attivazione del muscolo stabilizzatore con il movimento del tronco con l’elevazione di un arto inferiore e 1 arto superiore, con disposizione diagonale, con l’arto inferiore (F).
L’esercizio è stato svolto in 4 fasi nel seguente ordine:
- Prima settimana: isolamento e agevolazione dei muscoli desiderati. Istruzioni verbali come riempire e svuotare l’addome inferiore, spingere verso l’alto e verso la colonna vertebrale, o sentire il muscolo che si stringe alla vita. Dall’inizio il paziente impara a respirare normalmente mentre attiva o tiene la contrazione muscolare. Il paziente è in posizione supina sdraiato e gli viene detto di svuotare l’addome (in cui gli viene spiegato di abbassare l’addome) o di rinforzare l’addome (in cui viene istruito il paziente a contrarre gli addominali svasando attivamente lateralmente nel regione della vita appena sopra la cresta iliaca) ( Figure 1A e 1B )
- Seconda settimana: allenamento di stabilizzazione del tronco in condizioni statiche di incremento di carico. La posizione del paziente e lo schema di concentrazione sono gli stessi della prima settimana; viene poi chiesto all’individuo di tenere la posizione mentre viene aggiunto del carico tramite il peso degli arti inferiori che vengono mossi passivamente in una posizione di carico. (Figure 1C and 1D).
- Terza settimana: sviluppo della stabilizzazione del tronco durante un lento movimento controllato della spina lombare. Una volta che la stabilità è allenata attraverso la procedura statica, il movimento del tronco ottimizzerà l’attivazione del muscolo di controllo. Il primo passo è produrre ed esplorare il movimento lombare – pelvico ed imparare lo svuotamento addominale e il rinforzo in una varietà di posizione: da seduti, quadrupedi, in piedi, supini, in ginocchio ed inclinandosi per controllare il carico. (Figure 1E and 1F)
- Quarta e quinta settimana: stabilizzazione lombare in movimenti ad alta velocità o più complessi. Esercizi fasici ad alta velocità sono raccomandati ai pazienti con lo svuotamento addominale o il rinforzo in varie posizioni.
- VARIABILI DI RISPOSTA (DIPENDENTI)
Gli effetti dei trattamenti sono stati valutati su: 5 minuti di camminata (m/5 minuti), numero di rialzate al minuto (numero/min), salire le scale/gradini (numero/min) e livello del dolore (cm) al giorno 0 (prima del trattamento), al giorno 21 (durante) e al giorno 35 (fine del trattamento). Le abilità funzionali (camminare, rialzarsi e gradini) sono state misurate in accordo con il test di valutazione funzionale Waddle, dove il livello del dolore è stato misurato con la Scala Analoga Visuale (VAS: 0 – 10 cm). I dettagli della misura delle variabili sono sintetizzati come segue:
- 5 MINUTI DI CAMMINO
La distanza di una camminata su e giù tra i segni distanti 10m in 5 minuti. Il corridoio era silenzioso e vuoto con una superficie antiscivolo o un tappeto duro. Il paziente non poteva usare alcun ausilio per la deambulazione ma poteva usare le pareti come supporto o sedersi per riposare. Informazioni regolari sul tempo sono state fornite al paziente tra una camminata e l’altra.
- RIALZARSI PER 1 MINUTO
Il numero di volte in cui il paziente può alzarsi da una sedia in 1 minuto è il suo punteggio. La sedia era ferma e dritta con uno schienale, ma senza braccioli. L’altezza della seduta era di 45 cm. Durante gli stand ups, non c’era supporto a portata di mano, quindi il paziente non poteva usare alcun supporto.
- ARRAMPICATA PER 1 MINUTO
Sono state usate le scale, standard su e giù per le scale, con 1 corrimano e una parete opposta facilmente raggiungibile. I conteggi di arrampicata su scala di un paziente sono stati presi come salite e discese totali completate in 1 minuto (ad esempio, un paziente può salire di 10 gradini e scendere 18 gradini, quindi i conteggi totali sono 28).
- SCALA ANALOGICA VISIVA
Il VAS è una linea calibrata di 10 cm con 0 che rappresenta nessun dolore e 10 che rappresenta il dolore peggiore. Ai soggetti è stato chiesto di lasciare un segno o un punto sulla scala che rappresenti al meglio la propria intensità di dolore. È stata quindi registrata la distanza tra 0 e il segno o il punto.
- ANALISI STATISTICHE
L’effetto di 2 fattori indipendenti (giorni e trattamenti) su ciascuna delle 4 variabili dipendenti (camminare, rialzarsi, arrampicarsi e dolore) è stato valutato mediante analisi bidirezionale della varianza (ANOVA) con misure ripetute (all’interno dei trattamenti) seguita da Newman Test post hoc di Keuls. Prima di eseguire l’ANOVA, l’omogeneità del test di varianza per ciascuna interazione (giorni × trattamenti) è stata effettuata con i metodi Hartley, Cochran C. e Bartlett Chi-square. L’associazione relativa di ciascuna variabile con il tempo (giorni) e tra le variabili per entrambi i trattamenti è stata valutata separatamente dal coefficiente di correlazione di Pearson (r) , mentre la dipendenza funzionale dall’analisi di regressione, considerando il tempo come variabile indipendente e l’esito della variabile nel periodo come la variabile dipendente e i loro coefficienti (α e β) sono stati confrontati da test-t . L’affidabilità test – re-test di entrambi i fattori indipendenti di ciascuna variabile dipendente è stata valutata dal coefficiente di correlazione intra – classe (ri). Un valore di probabilità a 2 code inferiore a 0,05 (p ≤ 0,05) è stato considerato statisticamente significativo. Per l’analisi sono stati utilizzati Microsoft Excel (MS Office 97-2003), GraphPad Prism (versione 5) e STATISTICA (versione 7). Per una facile interpretazione dei dati, una variazione percentuale (dal basale alla fine del trattamento) è stata calcolata come segue:
RISULTATI
L’abilità funzionale (camminare, rialzarsi e arrampicarsi) e il livello di dolore di 2 gruppi di trattamento sono stati riassunti nella Tabella 2 e le risposte di ciascun individuo rispetto ai trattamenti sono state mostrate graficamente nella Figura 2 . La tabella 1 mostra che l’abilità funzionale media in entrambi i trattamenti aumenta con il tempo, mentre il livello di dolore diminuisce. L’aumento della capacità funzionale e la diminuzione del dolore sembrano essere più elevati nel DMST rispetto al trattamento convenzionale.
Tabella 2: omogeneità della varianza dell’interazione e sintesi dell’analisi delle misure ripetute della varianza (rapporto F).
Figura 2: grafico degli spaghetti che mostra la risposta individuale di deambulazione (m) (a), stand up (no) (b), arrampicata (no) (c) e livello di dolore (cm) (d) in pazienti trattati con convenzionale (n = 15) e trattamenti DMST (n = 15)
La tabella 3 ha mostrato che la varianza dell’interazione (giorni × trattamenti) era omogenea (p > 0,05). L’analisi della varianza ha rivelato che sia i giorni, che i trattamenti hanno effetti significativi (p <0,01) sulla deambulazione, in piedi, sull’arrampicata e sul dolore ( Tabella 3 ). Anche le loro interazioni (giorni × trattamenti) erano significative (p <0,01), ad eccezione dell’arrampicata. L’abbinamento dei soggetti è stato efficace (p <0,01). In entrambi i trattamenti, i livelli medi di tutte le variabili tra i giorni (all’interno dei soggetti) differivano significativamente in p <0,05 o p <0,01, tranne che per camminare in modo convenzionale (giorno 0 e giorno 21) (Tabella 2). Allo stesso modo, i livelli medi di tutte le variabili differivano significativamente (p <0,01) tra i trattamenti (tra i soggetti) eccetto il giorno 0. I livelli di tutte le variabili sia il giorno 21, che il giorno 35 erano significativamente alti (p <0,01) nel DMST rispetto al convenzionale, tranne il dolore, che era simile (p > 0,05) al giorno 21.
Tabella 3: riepilogo (media ± DS) di diverse variabili e loro significato della differenza media tra e entro giorni.
- CORRELAZIONE
La tabella 4 mostra che tutte le capacità funzionali di entrambi i trattamenti hanno una correlazione significativa (p <0,01) e positiva con il tempo (giorni), mentre il dolore ha una correlazione significativa ( p <0,01) e negativa. Le correlazioni delle variabili con il tempo e tra le variabili erano relativamente più elevate nel DMST che nel convenzionale.
Tabella 4: correlazione (DF = 43) di diverse variabili con tempo (giorni) e tra variabili.
- REGRESSIONE
Confrontando i coefficienti di regressione ( Tabella 5 ) (α e β), l’intercetta (α) di tutte le variabili in 2 gruppi non differiva significativamente (p > 0,05), mentre le pendenze (β) differivano significativamente (p <0,01). Le pendenze di tutte le variabili erano significativamente (p <0,01) più elevate nel DMST rispetto al convenzionale.
Tabella 5: regressione (DF = 43) della variabile di risposta con tempo e confronti di coefficienti (α e β).
AFFIDABILITA’ TEST – RE-TEST
L’affidabilità test – re-test di entrambi i fattori indipendenti (giorni e trattamenti) per ciascuna variabile dipendente è stata valutata separatamente mediante affidabilità dei coefficienti di correlazione intra – classe (ICCR). La variabile dipendente camminata, in piedi, arrampicata e dolore mostra un’elevata affidabilità di 0,997, 0,995, 0,977 e 0,995, rispettivamente, per giorni e 0,998, 0,995, 0,915 e 0,981, rispettivamente, per i trattamenti.
RESPONDER / NON RESPONDERS
La risposta dei trattamenti sull’abilità funzionale del soggetto (camminare, alzarsi e arrampicarsi) e il dolore è stata valutata separatamente sottraendo la risposta del giorno successivo dalla risposta del giorno precedente. Il punteggio 0 o negativo è stato considerato come non-risposta e il punteggio positivo è stato considerato come una risposta favorevole. La tabella 6 ha mostrato che in entrambi i trattamenti le proporzioni dei responder sono più alte rispetto ai non responder e più elevate nel DMST (99,2%) rispetto al convenzionale (95,0%), e i responder sono stati più alti al giorno 21 che al giorno 35. In entrambi i trattamenti, la risposta dei soggetti al dolore è stata la più elevata (100,0%) e la loro risposta all’arrampicata è stata la minima (96,7%). Nessun effetto avverso maggiore è stato registrato in nessuno dei pazienti in entrambi i gruppi.
Tabella 6: la percentuale di responder (%) in 2 gruppi.
- DISCUSSIONE
Nel presente studio, entrambe le terapie (convenzionali e DMST) sono risultate efficaci nel recupero precoce di pazienti con lombalgia sub – acuta o cronica, specialmente nel controllo del dolore. L’ipotesi che il trattamento DMST sia più efficace del convenzionale si è rivelata vera. Il DMST ha mostrato un miglioramento netto (% di variazione media dal basale alla fine del trattamento) di 7,0, 34,8, 34,6 e 79,2%, rispettivamente, nel camminare, in piedi, in arrampicata e nel dolore, mentre il miglioramento nel gruppo di trattamento convenzionale è stato di 1,5, 17,7, 24,5 e 38,1%, rispettivamente, che era rispettivamente di 4,7, 2,0, 1,4 e 2,1 volte superiore in DMST rispetto al convenzionale. La correlazione di camminare, alzarsi, arrampicarsi e dolore con il tempo (giorni) suggerisce che tutte le variabili nel DMST sono migliorate con il tempo in modo più significativo rispetto al convenzionale; L’analisi di regressione (rapporto tra coefficienti β) ha mostrato che era rispettivamente di 4,9, 2,5, 1,6 e 2,3 volte superiore in DMST rispetto al convenzionale. In entrambi i trattamenti, le proporzioni dei responder sono più alte rispetto ai non responder e più elevate nel DMST (99,2%) rispetto al convenzionale (95,0%). Nel presente studio, la varianza delle interazioni (giorni × trattamenti) è omogenea, la corrispondenza del soggetto era perfetta e l’affidabilità test – re-test di entrambi i fattori indipendenti (giorni e trattamenti) di tutte le variabili dipendenti è significativa. Il meccanismo con cui questi trattamenti hanno migliorato la LBP non è chiaro. Pensiamo che nel trattamento convenzionale siano stati coinvolti gruppi muscolari limitati e non mirati a migliorare la forza. Nel DMST il miglioramento maggiore può essere il risultato di una forza muscolare ripristinata in combinazione con equilibrio, postura, posizione e coordinazione in presenza di dolore e disabilità funzionale. la varianza delle interazioni (giorni × trattamenti) è omogenea, la corrispondenza del soggetto è stata perfetta e l’affidabilità test – re-test di entrambi i fattori indipendenti (giorni e trattamenti) di tutte le variabili dipendenti è significativa. Il meccanismo con cui questi trattamenti hanno migliorato la LBP non è chiaro. Pensiamo che nel trattamento convenzionale siano stati coinvolti gruppi muscolari limitati e non mirati a migliorare la forza. Nel DMST il miglioramento maggiore può essere il risultato di una forza muscolare ripristinata in combinazione con equilibrio, postura, posizione e coordinazione in presenza di dolore e disabilità funzionale. la varianza delle interazioni (giorni × trattamenti) è omogenea, la corrispondenza del soggetto è stata perfetta e l’affidabilità test – re-test di entrambi i fattori indipendenti (giorni e trattamenti) di tutte le variabili dipendenti è significativa. Il meccanismo con cui questi trattamenti hanno migliorato la LBP non è chiaro. Pensiamo che nel trattamento convenzionale siano stati coinvolti gruppi muscolari limitati e non mirati a migliorare la forza. Nel DMST il miglioramento maggiore può essere il risultato di una forza muscolare ripristinata in combinazione con equilibrio, postura, posizione e coordinazione in presenza di dolore e disabilità funzionale. Pensiamo che nel trattamento convenzionale siano stati coinvolti gruppi muscolari limitati e non mirati a migliorare la forza. Nel DMST il miglioramento maggiore può essere il risultato di una forza muscolare ripristinata in combinazione con equilibrio, postura, posizione e coordinazione in presenza di dolore e disabilità funzionale. Pensiamo che nel trattamento convenzionale siano stati coinvolti gruppi muscolari limitati e non mirati a migliorare la forza. Nel DMST il miglioramento maggiore può essere il risultato di una forza muscolare ripristinata in combinazione con equilibrio, postura, posizione e coordinazione in presenza di dolore e disabilità funzionale.
Precedenti studi comparativi tra l’allenamento stabilizzante con il trattamento manuale mostrano che l’individuo del gruppo stabilizzante è migliorato rispetto al gruppo di trattamento manuale. Una revisione sistematica dell’efficacia della terapia con McKenzie comporta anche una maggiore riduzione del dolore e della disabilità a breve termine rispetto ad altre terapie standard. In uno studio comparativo, il trattamento manipolativo con esercizi di stabilizzazione è stato trovato più efficace nel ridurre l’intensità del dolore e la disabilità rispetto alla sola consultazione del medico. In un altro studio, la SWD pulsata è stata confrontata con la SWD continua in LBP e la SWD a impulsi è risultata più efficace della SWD continua. È stato condotto uno studio per confrontare l’intervento cognitivo e l’esercizio fisico in pazienti con LBP cronico e gli effetti di entrambi i trattamenti sono risultati simili. In uno studio che confronta la terapia manipolativa con il massaggio e la SWD, l’effetto della terapia manipolativa era leggermente migliore della terapia placebo, nessun trattamento, massaggio e SWD. Uno studio comparativo sugli esercizi di manipolazione e stabilizzazione in pazienti con LBP suggerisce che i pazienti con ipomobilità lombare hanno sperimentato maggiori benefici dalla manipolazione e quelli che hanno ipermobilità sono stati maggiormente avvantaggiati da esercizi di stabilizzazione. Uno studio ha dimostrato che i pazienti con lombalgia cronica hanno mostrato una riduzione delle prestazioni degli estensori del tronco e dei muscoli flessori rispetto a un gruppo di controllo durante gli esercizi convenzionali di rafforzamento del tronco. Questo studio suggerisce anche che la carenza di muscoli estensori della schiena dovrebbe essere presa in considerazione nella pianificazione di programmi di riabilitazione per pazienti con lombalgia cronica e raccomanda che se le modalità passive non riescono a ripristinare la funzionalità in 1 mese, sono necessarie cure attive o attivazione dei muscoli stabilizzatori attraverso esercizi di stabilizzazione.
Tutte le linee guida riportano costantemente che la LBP acuta ha in genere una prognosi eccellente poiché la maggior parte dei casi guarisce entro 6 settimane. La fisioterapia muscolo – scheletrica ha visto un aumento della prescrizione dell’esercizio per riabilitare la stabilità spinale nei pazienti con lombalgia cronica. Tuttavia la prognosi per la lombalgia acuta durante l’attività di gioco è stata studiata ed è stata segnalata con fiducia come eccellente in tutte le attuali linee guida di pratica clinica per la gestione della lombalgia acuta. I programmi di fisioterapia hanno mostrato efficacia in pazienti con lombalgia cronica. Il programma di fisioterapia spinale riguardava la fisioterapia dei muscoli e la progressione della contrazione dell’implementazione di questi muscoli nelle posture quotidiane e nelle varie posizioni, in particolare quelle associate a dolore o disabilità funzionale. Come componente della fisioterapia muscolo-scheletrica, il programma di stabilizzazione spinale è più efficace della terapia applicata manualmente o di un opuscolo informativo nel trattamento del disturbo lombare nel tempo. Una riabilitazione corretta e tempestiva è una componente vitale del trattamento delle lesioni sportive. Gli obiettivi della riabilitazione includono il ripristino della funzione, il ripristino di una gamma completa di movimenti indolori e il raggiungimento della piena forza muscolare e della resistenza sportiva. In generale la riabilitazione sportiva comporta un approccio graduale che comprende esercizi progressivi e modalità terapeutiche per raggiungere il pieno recupero. Questo documento discute la riabilitazione della LBP con l’applicazione del DMST e un’attenzione particolare ai muscoli addominali e multifidi trasversali, che è una parte necessaria della terapia fisica per la LBT. La revisione della letteratura suggerisce che è necessario questo tipo di studio comparativo nei casi di riabilitazione da infortuni sportivi. I programmi di allenamento possono svolgere un ruolo importante nel rafforzamento muscolare e nella prevenzione di lesioni future o ricorrenti; ci possono anche essere importanti benefici psicologici. Gli esercizi di stabilizzazione lombare sono finalizzati alla riprogrammazione senso – motoria dei muscoli stabilizzatori della colonna vertebrale finalizzata a migliorare le loro capacità di controllo motorio e ritardo della risposta così da a compensare la debolezza del sistema di stabilizzazione passiva. I nostri risultati non possono essere generalizzati ad altre soggetti clinici perché i partecipanti a questo studio erano giocatori. Pertanto i benefici della stabilizzazione lombare utilizzati in questo studio dovrebbero essere confermati in altre popolazioni cliniche, che è il nostro prossimo obiettivo.
APPLICAZIONI PRATICHE
Le lesioni da uso eccessivo sono comuni negli sport, in particolare l’hockey, che colpiscono principalmente le caviglie e la parte bassa della schiena. I fisioterapisti, in particolare i fisioterapisti sportivi, erano meno preoccupati di un approccio sistematico (prospettico) e la maggior parte era presa da casi in cui l’intervento di riabilitazione era stato completato (retrospettiva) o in cui hanno utilizzato le loro esperienze. Questo studio conclude che per la gestione della lombalgia, la DMST è più adatta del trattamento convenzionale. Il DMST non solo ha migliorato la capacità media di camminare, il numero di stand ups e l’arrampicata, ma ha anche ridotto il dolore in modo più significativo. Il tasso di recupero è stato anche trovato significativamente più alto nel DMST rispetto al trattamento convenzionale. I risultati possono essere utili per gli operatori sanitari, i terapisti e le persone con malattie croniche mal di schiena.
Tratto da
EFFICACY OF DYNAMIC MUSCULAR STABILIZATION TECHNIQUES (DMST) OVER CONVENTIONAL TECHNIQUES IN REHABILITATION OF CHRONIC LOW BACK PAIN”
Kumar, Suraj; Sharma, Vijai P; Negi, Mahendra P SAuthor Information
Journal of Strength and Conditioning Research: December, 2009
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