Il tiro nel calcio è l’azione motoria che può essere svolta in diversi modi dal giocatore e con la quale si possono dare diversi effetti al pallone sulla base di quello che nell’azione di gioco si vuole e si può fare per fare goal.
Il tiro di collo: il collo del piede, o dorso del piede, comprende tutta la superficie superiore (verso l’alto) del piede, dal margine più anteriore (davanti) della tibia fino alla base (alla radice) delle dita del piede stesso. In questo tiro si cerca la potenza e viene utilizzato principalmente nella partita per la sua efficacia in qualsiasi situazione, da vicino o da lontano. Solitamente si effettua con una rincorsa, ma si può effettuare quando si è già in una fase di corsa, l’arto d’appoggio dovrebbe rimanere teso per dare miglior appoggio appunto all’arto del piede che va a colpire il pallone. Il piede d’appoggio deve essere lontano circa 15-20 cm a lato del pallone per colpirlo meglio; l’arto rigido che tira, dapprima viene flesso nelle sue articolazioni principali (anca, ginocchio e caviglia) come una frusta a caricare il colpo e subito dopo impatta la sfera con potenza e precisione con il piede che colpisce che rimane disteso dorsalmente per colpire con efficacia (1).
Il tiro d’interno piede: sfrutta la parte interna del piede, o meglio del mese piede, la prima metà della parte interna del piede, nel punto in cui si ha l’articolazione dell’alluce con il metatarso. Detto anche tiro di piatto, è un tiro molto preciso, ma poco potente e quindi usato nei passaggi corti e in tutte le situazioni in cui è necessaria la precisione. E’ usato nei calci di rigore se si vuole superare il portiere con un tiro. Può essere eseguito sia in corsa, che con rincorsa da fermo, in questo caso una rincorsa corta, massimo 2 metri, per avere più precisione. L’arto di appoggio deve essere leggermente piegato al ginocchio, il piede sostenitore va a circa 5-10 cm a lato dalla sfera, l’arto del piede che va a colpirla anche questo flesso nelle sue articolazioni principali, anca, ginocchio e caviglia che sarà extraruotata per colpire di piatto e per aumentare la precisione del colpo (1).
Il tiro d’esterno piede: sfrutta il piede nella sua parte esterna, precisamente nel punto in cui il mignolo si articola con il metatarso. La realizzazione di questo tiro avviene tenendo la punta del piede rivolta verso l’interno (caviglia intraruotata), leggermente o molto, dipendentemente dal tipo di effetto e direzione che si vuole imprimere alla palla. E’ un tiro potente che imprime alla palla una traiettoria curvilinea, si usa nei passaggi e nei tiri in porta da una distanza media; se il tiro in porta è eseguito da certe posizioni dell’area di rigore, la traiettoria curvilinea può essere molto insidiosa per i portieri (1).
Il tiro di tacco: tiro sofisticato e poco usato per la sua raffinatezza che però in alcuni frangenti di gioco può risolvere situazioni complicate o portare al goal. L’impatto del piede con il pallone avviene con il tallone al centro se eseguito su un tiro semplice raso terra, con l’esterno se si colpisce un pallone in fase aerea e con l’interno del tallone, per un tiro sempre da raso terra, ma con una traiettoria più angolata (1).
Il tiro di “rovesciata”: si tratta di una sforbiciata eseguita con la schiena alla porta, in cui il giocatore prima slancia una gamba per poi colpire con l’altra, di collo pieno, il pallone. Tutto questo avviene mentre il giocatore si dirige con la schiena rivolta verso terra, come se dovesse fare una capovolta indietro, con le braccia allargate per attutire l’impatto con il terreno. Ci vogliono tempismo e coordinazione per cogliere il momento giusto per eseguirla con coraggio e avere doti acrobatiche (1).
Il tiro di punta: tiro poco preciso e sconsigliato per gli infortuni che potrebbe influire alle dita del piede, Se eseguito come un piccolo tocco può essere risolutivo, soprattutto sotto rete per conquistare un goal. Molto utile per il controllo della palla, questo colpo può essere impiegato anche come tiro d’emergenza, pur di non lasciare il pallone all’avversario. Bisogna però evitare la potenza, infatti il più piccolo tocco produce subito uno spostamento sensibile (1).
Il tiro d’interno collo del piede: tiro considerato una variazione del tiro con l’interno del piede rispetto al quale l’impatto del pallone avviene più in alto, in una zona del tarso posta poco sotto il malleolo interno. Con questo colpo si ottengono potenza e precisione per segnare da qualsiasi distanza. Il pallone inoltre acquista un particolare effetto: colpito di lato, effettua una rotazione, assumendo una traiettoria curva che consente di raggiungere un compagno evitando un avversario ed ingannare quindi il portiere nei tiri di porta (1).
Nel calcio acquisire tecniche efficaci è estremamente importante per gestire abilmente la palla durante i passaggi e i tiri. Esistono molti tipi di calci, ad esempio il tiro dritto che genera potenza e il tiro curvo che applica una traiettoria curva da posizioni di “palla morta” come i calci di punizione o i calci d’angolo. Negli ultimi tempi le tecniche di impatto del piede sul pallone sono migliorate e i giocatori di calcio eseguono vari allineamenti sulla posizione del pallone, sul curare e migliorare i movimenti di oscillazione e i calci curvi più complicati. Ad esempio gli atleti professionisti di alto livello che utilizzano il collo del piede per calciare i palloni curvi sono spesso in grado di applicare il “top spin” oltre al “side spin”. L’applicazione intenzionale del top spin al pallone è una tecnica estremamente specialistica, che si traduce in tiri che cadono più in basso rispetto ai tiri in curva convenzionali. Alcuni giocatori di calcio di alto livello (ad esempio Cristiano Ronaldo) sono anche in grado di calciare il “knuckling shot”, o “knuckleball” o “ di nocca” in cui un pallone viene intenzionalmente calciato con uno spin molto basso o nullo, con l’impatto della zona interna dell’articolazione dell’alluce; a causa degli effetti della turbolenza casuale, tali palloni hanno un’oscillazione imprevedibile. Inoltre a causa dell’oscillazione vorticosa irregolare nella scia del pallone, il knuckleball fa sì che il pallone vacilli o cada in modo imprevedibile (2).
Fig. 1. (a, d) Colpo dritto; (b, e) di nocca; (c, f) colpo curvato all’impatto (a, b, c: vista laterale; d, e, f: vista dall’alto).
Studiando le caratteristiche di oscillazione dell’arto e del piede che calcia durante l’esecuzione del tiro di nocca, rispetto ad altri tiri è stato visto come l’articolazione della caviglia al momento dell’impatto nel tiro di nocca è flessa con una forma a quasi a L in modo simile a quella del tiro curvato. La posizione dell’articolazione della caviglia al momento dell’impatto è più simile a quella del colpo curvato che a quella del colpo dritto. La rotazione esterna dell’anca nel tiro di nocca ha esercitato forza maggiore rispetto agli altri tiri, il che suggerisce una tendenza all’impatto con il tallone spinto verso l’interno del piede (2).
Fig. 2. Diagrammi a bastone dei tiri dritto, di nocca e curvato al momento dell’impatto.
Riferimenti
- Calcio-edurete.orgedurete.org.
- Procedia Engineering 13 (2011) 176–181, 5th Asia-Pacific Congress on Sports Technology (APCST). “Analysis of the swing motion on knuckling shot in soccer Sungchan Honga, Chulsoo Chung, Keiko Sakamoto, Takeshi Asai. Received 8 March 2011; revised 9 May 2011; accepted 10 May 2011.