Introduzione
Da molti enti sportivi viene detto che stanno venendo meno opportuni test di screening basati sull’evidenza per atleti d’elite, affermando inoltre che questi test dovrebbero essere affidabili, sensibili, specifici, a prezzi convenienti ed accessibili alla popolazione (1,7,15).
I test sul movimento stanno guadagnando popolarità come componenti dello valutazione muscolo-scheletrica con l’obiettivo di identificare un possibile incremento del tasso di rischio d’infortunio (3,14,20,21). I fattori di rischio conosciuti per gli infortuni includono misure antropometriche, la posizione del giocatore, livello di abilità, il tempo di allenamento, flessibilità, asimmetria, lesioni precedenti, superficie di gioco e tipo di scarpe (4,6,8,12-16,18,25). Sebbene questi fattori di rischio siano stati identificati individualmente, il rischio di infortunio è multi fattoriale.
Recentemente i ricercatori hanno usato test che comprendessero schemi di movimenti per predire le lesioni (14,21). Nonostante questo sia stato riportato nella letteratura per le estremità inferiori, solo pochi studi hanno indirizzato questi test per le estremità superiori.
Ad oggi solo 2 test sulle estremità superiori a catena cinetica chiusa sono stati descritti nella letteratura: il test di salto ad un braccio (conosciuto come one-arm hop test) (5) e il test di stabilità dell’estremità superiore a catena cinetica chiusa (CKCUEST) (5,23).
Per svolgere il test di salto ad un braccio, un atleta assume la posizione di plank ad un braccio sul pavimento e poi usa il braccio per saltare su un gradino di 10,2 cm e poi di nuovo sul pavimento. Viene registrato il tempo per svolgere 5 ripetizioni il più velocemente possibile.
Figura 1: posizione per test one-arm hop test.
Il CKCUEST (Closed Kinetic Chain Upper Extremity Stability TEst) inizia nella tradizionale posizione da push-up con le mani posizionate a 92 centimetri su strisce di nastro sportivo. Il soggetto va a toccare con la mano il pezzo di nastro dove poggia la mano opposta e continua cosi, da destra a sinistra e viceversa; viene registrato il numero di tocchi fatti in 15 secondi.
Figura 2: posizioni per il CKCUEST
Sebbene questi test mettano l’atleta in una posizione a catena cinetica chiusa, richiedono forza, velocità, e stabilità, ma non tengono conto della mobilità. Inoltre questi test sono svolti in una modalità di supporto per l’atleta, e quindi, non sfidano l’atleta al proprio limite di stabilità e non richiedono nemmeno altri aspetti essenziali degli sport, come la mobilità toracica e scapolare.
A causa delle limitazioni di altre procedure di test è stato sviluppato l’Upper Quarter Y Balance Test (YBT-UQ). Per svolgere il YBT-UQ viene chiesto al soggetto di raggiungere con la mano libera le direzioni mediale, infero-laterale e supero-laterale, mantenendo il peso del corpo con la mano stabilizzante a terra che viene messa in una posizione standard.
Il test in questione affronta alcune delle limitazioni dei test descritti prima:
- Per prima cosa, la mobilità e la stabilità sono messe estremamente a dura prova durante il test, dato che la stabilità dell’arto stabilizzante viene messa alla prova nello stesso momento in cui è richiesta la mobilità del torace e del braccio;
- Durante ogni fase le componenti di stabilità e mobilità scapolare, rotazione toracica e core stability sono combinati in quanto il soggetto è spinto a raggiungere il punto più lontano senza perdere l’equilibrio e raggiungendo il punto più distante il soggetto deve usare l’equilibrio, propriocezione, forza e un importante range di movimento;
- La maggior parte degli individui sani dovrebbe essere in grado di svolgere il test senza troppo allenamento e comunque prima proporre questo test come uno strumento di valutazione del rischio per le lesioni delle estremità superiori è necessario stabilire proprietà fondamentali di misurazione per il test.
Figura 3: posizioni per YBT-UQ
Siccome attualmente non è riportato un test per la performance delle estremità superiori nella letteratura, che valuti sia la mobilità delle articolazioni, che la stabilità, in modo simultaneo ai limiti della stabilità di tutta la parte superiore, lo scopo di questo studio è stato quello di esaminare le proprietà fondamentali di misura di un test che permetta questo tipo di movimento. Le proprietà fondamentali di misura che necessitano di essere stabilite sono di affidabilità, differenze di genere (maschi e femmine) e differenze bilaterali. (destra e sinistra).
Metodi
- Approccio sperimentale al problema
I ricercatori hanno ipotizzato che usando dei test che richiedano equilibrio, forza e range di movimenti al limite della stabilità è possibile migliorare l’accuratezza nell’identificare i soggetti a maggior rischio di lesione (21).
Analizzando la performance di uomini e donne giovani e sani, gli autori sono stati capaci di riportare il riepilogo della performance in una popolazione generale e anche le differenze tra i generi. Per analizzare l’affidabilità, tutte le prove sono state svolte e punteggiate da 2 valutatori contemporaneamente tenuti all’oscuro dei fatti e hanno determinato indipendentemente se è stato completato il trial con successo. Per analizzare l’affidabilità un sottoinsieme di soggetti è stato testato lo stesso giorno dopo un periodo di riposo. Questo studio iniziale ha permesso anche di ottenere un’indicazione dell’affidabilità prima di studi futuri negli atleti.
- Soggetti
Un campione di entrambi i sessi è stato reclutato per eseguire un test unico di equilibrio e abilità degli arti superiori. Questo test è stato approvato dal comitato di revisione istituzionale dell’università dei ricercatori ed è stato ottenuto il consenso informato scritto da tutti i soggetti prima dell’iscrizione nello studio.
Novantasei adulti (51 uomini e 45 donne) praticanti attività di fitness amatoriale (tra i 19 e i 47 anni) sono stati iscritti nello studio. I soggetti erano sani senza storie di lesioni attuali o precedenti che ne avrebbero precluso la partecipazione.
È stato svolto su 22 soggetti un test aggiuntivo per stabilire l’affidabilità (10 uomini e 12 donne) del protocollo del test. Questi soggetti sono stati testati di nuovo non meno di 20 minuti dopo il test iniziale per determinare i coefficienti di affidabilità.
I soggetti sono stati esclusi dalla partecipazione allo studio nel caso in cui:
- Avessero subito l’amputazione di un arto superiore o inferiore;
- Disordine vestibolare;
- Mancanza di autorizzazione medica per lo sport o il fitness;
- Infortunio;
- Trattamento attuale o in corso per infezione dell’orecchio interno, sinusite, o del tratto respiratorio superiore o raffreddore;
- Commozione cerebrale nei 3 mesi precedenti.
- Procedimento
Il kit del test Balance (Move2Perform, Evansville, IN, USA; Figura 3), sul quale il YBT-UQ è svolto, consiste in una piattaforma di stazionamento a cui sono attaccati 3 pezzi di tubo di cloruro di polivinile nella parte mediale, infero-laterale e supero-laterale per raggiungere le 3 direzioni.
I tubi posteriori sono posizionati a 135° dal tubo anteriore e ci sono 90° tra i tubi posteriori. Ogni tubo è stato marcato ogni 0.5 cm per la valutazione delle misurazioni.
Il soggetto spinge un indicatore (supporto) lungo il tubo, che rende standardizzabile e misurabile il livello di raggiungimento (cioè, quanto lontano dal terreno la portata della mano arriva) e il supporto arrivando sopra il marcatore durante lo svolgimento del test, migliora la precisione nel determinare la distanza raggiunta.
Le variabili di interesse per lo studio includevano distanze di copertura massime normalizzate per ogni direzione. Per l’analisi è stata presa la massima distanza raggiunta per ogni direzione per ciascun soggetto. Le massime distanze raggiunte sono state divise per la lunghezza dell’arto superiore del soggetto per normalizzare ogni distanza coperta.
Per misurare la lunghezza dell’arto superiore, il soggetto è stato messo in piedi in posizione anatomica, mentre l’esaminatore identificava la vertebra C7. Dopo aver identificato la C7 ha incaricato il soggetto di abdurre l’arto destro all’altezza della spalla (90°). L’esaminatore poi ha misurato la distanza dal processo spinoso C7 alla punta distale del dito medio destro (in centimetri) con un metro a nastro in tessuto. La distanza è stata calcolata facendo una media del risultato migliore di ognuno delle tre 3 misure normalizzate con un’analisi di performance globale nel test.
Figura 4: posizione anatomica
Prima dei test tutti i soggetti hanno visto un video che forniva istruzioni standard e una dimostrazione dell’esaminatore. Tutti i soggetti hanno svolto il test senza scarpe e nella posizione di partenza la mano è stata posizionata sopra il supporto indicatore della direzione mediale, posizionato all’altezza delle spalle, rispetto al piano di posizionamento.
Il test prevede che il soggetto raggiunga le tre direzioni con la mano libera, mentre mantiene una posizione di push-up con i piedi distanti a larghezza spalle.
Il trial è stato scartato e ripetuto se il soggetto
- Ha fallito nel mantenere la posizione unilaterale sulla piattaforma (per esempio, ha toccato il pavimento con la mano appoggiata al supporto o è caduto dalla piattaforma di posizionamento;
- Ha fallito nel mantenere il contatto della mano dal supporto indicatore sull’area target mentre era in movimento (ad esempio, ha spinto lontano il support indicatore );
- Ha usato il supporto indicatore come appoggio (ad esempio, ha messo le dita o la mano sulla cima dell’indicatore di portata);
- Ha fallito nel far tornare la mano alla posizione iniziale in modo controllato;
- Ha alzato entrambi i piedi dal pavimento.
Questo processo è stato ripetuto fino a che sono stati raggiunti 3 risultati validi in ogni direzione su ogni mano. Ai soggetti è stato permesso di fermarsi in qualsiasi momento, qualora non avessero voluto proseguire.
Per migliorare la riproducibilità del test e stabilire un protocollo di test consistente è stato sviluppato ed usato un ordine standardizzato di test. L’ordine del test iniziava con la mano destra sul piatto di posizionamento per permettere alla mano sinistra di raggiungere la direzione mediale (right medial reach), seguito poi dal passare sotto al tronco per raggiungere la direzione inferiore-laterale (right inferolateral reach) e poi raggiungere la direzione superiore-laterale (right superolateral reach) e ritornare in modo controllato alla posizione iniziale. Questa procedura è stata ripetuta per 2 volte di più sull’arto destro. Dopo 3 risultati sull’arto destro, l’ordine del test è stato ripetuto anche per l’arto sinistro. Un sorta di allenamento è stato fatto su ogni lato prima che i tentativi veri fossero completati per minimizzare l’effetto “nuovo” del test, per non causare fatica eccessiva data la natura esigente del test.
Tutti i test sono stati osservati e punteggiati da 2 operatori contemporaneamente che non vedevano i punteggi l’uno dell’altro. Gli operatori hanno determinato indipendentemente che il trial fosse completato con successo (cioè, che la mano fosse posizionata correttamente dietro la linea e che tutti i criteri fossero in linea per un risultato di successo). Per ridurre i pregiudizi gli operatori hanno registrato le distanze raggiunte, indipendentemente dal fatto che ogni operatore reputasse il successo o meno del trial. Qualora il soggetto non fosse in grado di svolgere il test in accordo con i criteri sopracitati in 4 tentativi, è stato definito come aver fallito il test da quel lato.
La misura massima di copertura è stata misurata leggendo il metro sullo spigolo dell’indicatore nel punto dove la mano ha raggiunto il punto più distante. Tutte le misure sono state segnate al punto di 0,5 cm più vicino.
- Analisi statistiche
Sono state formulate statistiche per ogni arto per ognuna delle tre direzioni insieme al punteggio composito. L’affidabilità e l’attendibilità sono state valutate usando coefficienti di correlazione di intra-classe (3.1). I valori del coefficiente di correlazione intra-classe sopra 0.75 sono stati considerati accettabili (22). Le differenze di genere nel test YBT-UQ sono state determinate usando un campione indipendente di t-test, con un taglio di p< 0.05 per stabilire il significato statistico. Le differenze tra gli arti sono state esaminate usando un campione dipendente di t-test, con un taglio di p< 0.05 per stabilire significato statistico. Questi test sono stati determinati dopo aver stabilito che i dati hanno soddisfatto criteri per le analisi dei parametri. I dati dai parametri per la popolazione sono stati combinati con i dati di affidabilità per stabilire il minimo cambio rilevabile per ognuna delle variabili misurate e calcolate per ogni arto. Tutte le analisi statistiche sono state svolte usando il software di statistica SPSS (version 15.0; SPSS, Inc., Chicago, IL, USA).
Risultati
L’affidabilità aveva un range da 0.80 a 0.99 per i test. L’attendibilità era 1.00 per tutti i test. La direzione di copertura che aveva l’affidabilità più alta è stata la direzione superiore -laterale (0.92–0.99), mentre la direzione che ha prodotto più bassa affidabilità è stata la direzione inferiore-laterale (0.80-0.96). Tutti i test di affidabilità sono stati adeguatamente basati sui criteri definiti a priori.
L’esame delle differenze di genere nel YBT-UQ non ha rivelato differenze statisticamente significative tra uomini e donne per nessuna delle 3 direzioni da raggiungere o per il punteggio composito (Figura 5). Non ci sono state differenze per le distanze di copertura tra i lati sinistro e destro. I punteggi più alti sono stati registrati per la direzione mediale, seguita dall’inferiore-laterale e poi il superiore-laterale. Il punteggio medio composito di copertura è stato di 84.5 ± 8.3% della lunghezza dell’arto
Figura 5: differenze di genere (intervalli di confidenza media ± 95%) nei punteggi di copertura per ognuna delle direzioni tra uomini (nero) e donne (grigio) riportati come percentuale della lunghezza dell’arto (%LL)
Tavola 1: punteggi medi YBT-UQ, riportati come percentuale della lunghezza dell’arto (%LL) per tutte le direzioni. Il SEM e la minima differenza rilevabile (MDD, 95%) sono anche riportati in cm.
Discussione
Prima di questo studio ci sono stati pochi report in letteratura riguardanti test sulla performance delle estremità superiori e non è stata valutata contemporaneamente la stabilità dell’articolazione e la mobilità dell’intera parte superiore e del tronco. Nessuno dei test precedentemente riportati ha valutato simultaneamente la stabilità articolare e la mobilità dell’intero quarto superiore e del tronco limitato nella stabilità.
I risultati di questo studio suggeriscono che YBT-UQ è affidabile sia per le sessioni che tra gli operatori. Analisi aggiuntive da questo studio rivelano che non ci sono differenze di genere o bilaterali per nessuna delle direzioni di copertura normalizzate o per i punteggi compositi in questo campione limitato. I risultati di questo studio evidenziano che il YBT-UQ è un test appropriato da usare come misurazione clinica della performance della parte superiore.
Sebbene non siano state trovate differenze di genere nella performance del YBT-UQ nei soggetti testati, questa è una scoperta diversa rispetta a quello che è stato trovato con il Lower Quarter Y Balance Test. Plisky e altri (19) hanno trovato che il punteggio variava per genere, sport e livello di competizione. Inoltre i requisiti dei test di performance fisica sono stati modificati per genere nell’esercito militare (2) e i ricercatori hanno identificato che variando la tecnica push-up, ciò influenza la performance (10,24)
Sono state notate alcune limitazioni in questo studio, come l’affaticamento (11) e l’effetto dell’allenamento (13). Limitazioni aggiuntive includevano la mancanza di controllo del livello di allenamento, allenamento su bici, nutrizione o idratazione che possono aver influenzato i punteggi del test.
È necessario espandere i dati normativi usando il YBT-UQ su popolazioni varie (ad esempio, professionisti, scuole superiori, atleti giovani in sport molteplici), dato che questo includerebbe un confronto della performance del YBT-UQ per determinare se ci sono differenze nella performance dello sport e nell’età, come è stato precedentemente notato con il Lower Quarter Y Balance Test (21). Con dati normativi e studi prospettici si potrebbe, secondo gli autori, determinare in modo migliore se il YBT-UQ è predittivo per le lesioni in diverse popolazioni e stabilire distanze di copertura accettabili per ogni popolazione e studi futuri dovrebbero usare un protocollo di test standardizzato simile, cosicché i risultati possano essere messi a confronto attraverso i vari diversi studi.
YBT-UQ ha mostrato buona affidabilità con con attrezzatura e metodi standardizzati e studi futuri dovrebbero esaminare l’efficacia clinica di questo nuovo strumento sviluppato, che può fornire ai clinici medici sportivi e agli allenatori un modo oggettivo per determinare deficit ed asimmetrie negli individui. Gli studi futuri possono dimostrare se le strategie di prevenzione agli infortuni e programmi di forza sono appropriati per sviluppare una risposta a limitazioni identificate dal YBT-UQ; comunque è richiesta ricerca aggiuntiva.
Questo studio può assistere professionisti sportivi nell’identificare limitazioni di movimento e asimmetrie negli atleti prima dello sviluppo di programmi di allenamento e condizionamento. I risultati attuali si applicano esclusivamente ad una popolazione sana e non infortunata. È importante esaminare come questi punteggi cambino se basati su diverse popolazioni studiate. Gli studi futuri necessitano di essere condotti per determinare se le asimmetrie e le performance scarse nel test di movimento dell’estremità superiore sono predittive per il rischio di un futuro infortunio. I risultati dello studio suggeriscono che Upper Quarter Y Balance Test è un test affidabile per misurare le distanze di copertura raggiunta delle estremità superiori in una posizione a catena chiusa ai limiti della stabilità di tutta la parte superiore. Gli allenatori ed i professionisti di medicina sportiva possono considerare d’incorporare l’Upper Quarter Y Balance Test come parte dei loro test pre-programma per identificare limitazioni di movimento ed asimmetrie negli atleti e quindi poter ridurre gli infortuni.
Tratto da: “Upper Quarter Y Balance Test: Reliability and Performance Comparison Between Genders in Active Adults”
Gorman P.P., Butler R.J., Plisky P.J., Kiesel K.B., – Journal of Strength and Conditioning Research: November 2012 – Volume 26 – Issue 11 – pp.3043-3048
Riferimenti bibliografici
1. Batt M.E., Jaques R., Stone M., Preparticipation examination (screening): Practical issues as determined by sport: A United Kingdom perspective. Clinical Journal of Sport Medicine 14: 178-182, 2004.
2. DeKoning B.L., ed. Recruit Medicine. U.S. Department of Defense, Washington, D.C.: Borden Institute, 2006.
3. Dennis R.J., Finch C.F., Elliott B.C., Farhart P.J,. The reliability of musculoskeletal screening tests used in cricket. Physical Therapy in Sport 9: 25-33, 2008.
4. Dick R., Putukian M., Agel J., Evans T.A., Marshall S.W., Descriptive epidemiology of collegiate women’s soccer injuries: National Collegiate Athletic Association Injury Surveillance System, 1988-1989 through 2002-2003. Journal of Athletic Training 42: 278-285, 2007.
5. Falsone S.A., Gross M.T., Guskiewicz K.M., Schneider R.A., One-arm hop test: Reliability and effects of arm dominance. Journal of Orthopaedic & Sports Physical Therapy 32: 98-103, 2002.
6. Faude O., Junge A., Kindermann W., Dvorak J., Risk factors for injuries in elite female soccer players. British Journal of Sports Medicine 40: 785-790, 2006.
7. Fuller C.W., Ojelade E.O., Taylor A., Preparticipation medical evaluation in professional sport in the UK: Theory or practice? British Journal of Sports Medicine 41: 890-896; discussion 896, 2007.
8. Giza E., Mithofer K., Farrell L., Zarins B., Gill T., Injuries in women’s professional soccer. British Journal of Sports Medicine 39: 212.216; discussion 212-216, 2005.
9. Goldbeck T., Davies G., Test-retest reliability of the closed kinetic chain upper extremity stability test. Journal of Sport Rehabilitation 9:35-45, 2000.
10. Gouvali M., Boudolos K., Dynamic and electromyographical analysis in variants of push-up exercise. The Journal of Strength and Conditioning Research 19: 146-151, 2005.
11. Gribble P.A., Hertel J., Denegar C.R., Buckley W.E., The effects of fatigue and chronic ankle instability on dynamic postural control. Journal of Athletic Training 39: 321-329, 2004.
12. Heidt R.S. Jr, Sweeterman L.M., Carlonas R.L., Traub J.A., Tekulve F.X., Avoidance of soccer injuries with preseason conditioning.The American Journal of Sports Medicine 28: 659-662, 2000.
13. Hertel J., Miller S., Denegar C., Intratester and intertester reliability during the star excursion balance tests. Journal of Sport Rehabilitation 9: 104-116, 2000.
14. Kiesel K., Plisky P., Voight M., Can serious injury in professional football be predicted by a preseason functional movement screen? North American Journal of Sports Physical Therapy 2: 147-158, 2007.
15. Ljungqvist A., Jenoure P.J., Engebretsen L., Alonso J.M., Bahr R., Clough A.F., de Bondt G., Dvorak J., Maloley R., Matheson G., Meeuwisse W., Meijboom E.J., Mountjoy M., Pelliccia A., Schwellnus M., Sprumont D., Schamasch P., Gauthier J.B., Dubi C., The International Olympic Committee (IOC) consensus statement on periodic health evaluations of the elite athlete: March 2009. Journal of Athletic Training 44: 538-557, 2009.
16. McGuine T., Sports injuries in high school athletes: A review of injury-risk and injury-prevention research. Clinical Journal of Sport Medicine 16: 488–499, 2006.
17. Murphy D.F., Connolly D.A., Beynnon B.D., Risk factors for lower extremity injury: A review of the literature. British Journal of Sports Medicine 37: 13-29, 2003.
18. Olsen L., Scanlan A., MacKay M., et al., Strategies for prevention of soccer related injuries: A systematic review. British Journal of Sports Medicine 38: 89-94, 2004.
19. Plisky P.J., Gorman P.P., Kiesel KB.., Butler R., Rauh M., Comparison of performance on the star excursion balance test by sport, competition level, and gender. Presented at the Combined Sections Meeting of the American Physical Therapy Association, Las Vegas, NV, 2009.
20. Plisky P.J., Gorman P.P, Butler R.J., Kiesel K.B., Underwood F.B., Elkins B., The reliability of an instrumented device for measuring components of the star excursion balance test. North American Journal of Sports Physical Therapy 4: 92–99, 2009.
21. Plisky P.J., Rauh M.J., Kaminski T.W., Underwood F.B., Star excursion balance test as a predictor of lower extremity injury in high school basketball players. Journal of Orthopaedic & Sports Physical Therapy 36: 911-919, 2006.
22. Portney L., Watkins M., Foundations of Clinical Research: Applications to Practice. Upper Saddle River, NJ: Prentice Hall, 2007.
23. Rousch J.R., Kitamura J., Waits M.C., Reference values for the closed kinetic chain upper extremity stability test (CKCUEST) for collegiate baseball players. North American Journal of Sports Physical Therapy 2:159-163, 2007.
24. Suprak D., Dawes J,, Stephenson M., The effect of position on the percentage of body mass supported during traditional and modified push-up variants. The Journal of Strength and Conditioning Research 25: 497-503, 2011.
25. Witvrouw E., Danneels L., Asselman P., D’Have T., Cambier D., Muscle flexibility as a risk factor for developing muscle injuries in male professional soccer players. A prospective study. The American Journal of Sports Medicine 31: 41-46, 2003.
casino game http://onlinecasinouse.com/# online slots online slots casino game
http://onlinecasinouse.com/# best online casinos [url=http://onlinecasinouse.com/# ]online gambling [/url] real casino slots