Le notizie in merito all’impatto dell’attività sessuale con lo sport sono molte, talvolta contraddittorie e non scientifiche, ma una revisione sistematica del 2016 ne da una visione più ampia e delineata. Da questa revisione rimangono dubbi sul possibile impatto negativo dell’attività sessuale la sera prima della competizione, infatti non ci sono prove sufficienti del possibile effetto dannoso specifico sulla prestazione sportiva. Negli studi eseguiti negli anni non sono disponibili dati che confermino il possibile impatto dell’attività sessuale su diversi tipi di sport, in termini di prestazioni di resistenza o di forza, di sport di squadra o individuali. Ci sono anche pochi dati scientificamente validi sull’effetto della masturbazione (Catania e White, 1982) sulla prestazione sportiva, anche se alcune prove supportano esperienze positive in atleti competitivi. Spesso le credenze (religiose) influenzano l’approccio al sesso e allo sport e in questo contesto gli atleti dovrebbero probabilmente sentirsi liberi di vivere la loro attività sessuale in completa libertà. La revisione dimostra che l’attività sessuale nello sport è scarsamente studiata sia nei maschi che nelle femmine e che i dati disponibili non supportano realmente l’idea (sbagliata) che l’attività sessuale possa produrre un effetto negativo sulle prestazioni dell’atleta. Le esperienze aneddotiche sostengono, al contrario, un effetto positivo della prestazione se l’attività sessuale viene intrapresa almeno 10 ore prima della competizione sportiva, e in particolare se non è associata ad abitudini di vita scorrette come l’abuso di alcol e droghe e il fumo.
Tratto da: Stefani L., Galanti G., Padulo J., Bragazzi N.L. and Maffulli N. Sexual Activity before Sports Competition: A Systematic Review. Front. Physiol., 21 June 2016 | https://doi.org/10.3389/fphys.2016.00246