Il test incrementale “Conconi” è un test di tipo incrementale e massimale, che permette di indagare la frequenza cardiaca (FC) e la velocità di soglia (km/h), tramite la relazione tra frequenza cardiaca e la velocità. Ogni soggetto prima d’iniziare il test deve indossare un cardiofrequenzimetro che permette di monitorare la frequenza cardiaca.
Assume un valore importante saper utilizzare e monitorare attraverso strumenti di derivazione della FC, per valutare lo sforzo, ma di concerto anche valutare lo sforzo percepito, per individuare il carico interno (RPE, Scala di Borg), in particolare la scala di Borg 6 - 20, calcolando il massimo sforzo percepito quando il soggetto arrivava a 18, essendo in grado di valutare la reale percezione del carico attraverso anche l’osservazione diretta del soggetto per capire come stia percependo l’esercizio proposto.
Per la stima di partenza della FC, partiamo dalla formula per la stima della FCmax= 192 - (0,007 × età2) (Gelish et al. 2007) che, in base alle evidenze, ha prodotto limiti di ± 2-5 bpm di differenza tra soggetto e soggetto.
Come strutturare il test
Il test comincia con un’andatura di 6 km/h con incrementi di velocita pari a 0,5 km/h ogni 200 metri o ogni 1’. Se il soggetto è atletico meglio iniziare ad una velocità di circa 7-8 km/h e aumentare di 1 km/h ogni 200 metri o ogni 1’. Se il test viene effettuato in campo o preferibilmente in una pista di atletica, il percorso è delimitato da coni posti ad una distanza di 50 metri e, tramite un segnale acustico emesso ad intervalli, permette all’atleta di modificare la propria velocità in corrispondenza dei coni posizionati lungo il tracciato e viene interrotto quando l’atleta non riesce più a proseguire o non riesce ad arrivare puntuale in corrispondenza del cono. Ad ogni incremento di velocità viene registrata la FC a cui successivamente verrà messa in relazione.
Analizzare i dati del test Conconi
Il test di Conconi ci da la possibilità di ricavare come già detto la FC e la velocità che vengono messe in relazione in un grafico, dove troviamo sull’ascissa la velocità mentre sull’ordinata la frequenza cardiaca. La relazione progredisce con un andamento lineare, in quanto la frequenza cardiaca cresce in maniera proporzionale all’aumentare della velocità, finché non si nota una deflessione, dove i due parametri monitorati non crescono in modo proporzionale, ma in maniera più ridotta. Il punto di deflessione rappresenta il momento in cui nel nostro organismo si verifica un accumulo crescente di lattato nel sangue. La stesura del grafico indica qual’è la soglia anaerobica (punto di deflessione) del soggetto in termini di velocità e frequenza cardiaca.
La validazione del test Conconi
Il test di Conconi ha dato la possibilità di ottenere un test da campo non invasivo per il calcolo del massimo lattato allo stato stazionario (mlss), supportato un gran numero di indagini sulla sua validità. Altri studi come quello di Hofmann et al. 1994; Bunc et al. 1995, ne hanno validato l’effettività e l’efficacia.
Perché eseguire il test Conconi
Questo è un test di facile esecuzione e permette anche di trovare la frequenza cardiaca massima di un soggetto. La situazione più complessa forse risulta nel definire in maniera chiara riconoscendo il punto di deflessione della curva. Sicuramente avere una stima indiretta della sua soglia anaerobica è importante.
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