Le diete a basso contenuto di grassi non sembrano prevenire le malattie cardiache, infatti negli ultimi dieci anni, l’American Heart Association, le linee guida dietetiche federali e altre autorità nutrizionali si sono allontanate dal consigliare alle persone di limitare la quantità totale di grassi nella loro dieta. Al contrario, l’attenzione si concentra su un modello alimentare sano in generale, ossia uno stile alimentare che enfatizzi verdure, frutta, cereali integrali, fagioli, quantità modeste o piccole di carne, latticini, uova e dolci (Rimm E., Harvard TH Chan School of Public Health).
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Informazioni sull’impatto della disidratazione sul flusso sanguigno e sul metabolismo durante l’esercizio
Il termine “disidratazione” indica una perdita di liquidi corporei (equivalente a una perdita di massa corporea di circa 3% –5%) in combinazione con aumenti della temperatura corporea interna (ipertermia). La disidratazione attenua la sudorazione e il flusso sanguigno cutaneo e riduce l’attività muscolare, il flusso sanguigno sistemico e la pressione arteriosa media, traducendosi in un aumento significativo del tasso di accumulo di calore corporeo, ipertermia centrale e sforzo fisiologico. Una compromessa perfusione muscolare quando si è disidratati o ipertermici porta ad una catena di eventi volti all’affaticamento a causa della sua negatività d’impatto sull’approvvigionamento di ossigeno. Gli effetti dannosi della disidratazione e dell’ipertermia non sono uniformi tra i tessuti del corpo umano e in una gamma d’intensità e modalità di esercizio. Il modello di Trangmar S.J. e altri evidenzia che la disidratazione progressiva indotta dall’esercizio fisico, con concomitante ipertermia, può portare a una perfusione compromessa a più tessuti e organi. Tuttavia l’entità dell’impatto della disidratazione sulla funzione fisiologica dipende dal livello di disidratazione, dall’intensità dell’esercizio e dalle condizioni ambientali. Il flusso sanguigno attraverso il cuore, i muscoli attivi e il cervello è elevato con la disidratazione, a riposo e durante l’esercizio con muscoli isolati o di bassa intensità. Tuttavia durante l’esercizio fisico intenso o prolungato di tutto il corpo (>60% V̇O2max), il cervello, i muscoli attivi e il flusso sanguigno sistemico sono compromessi, associati meccanicamente a una maggiore attività vasocostrittrice, ritorno venoso soppresso e riempimento cardiaco. La diminuzione della perfusione regionale e sistemica ha effetti diversi sul metabolismo dei tessuti ed è un probabile precursore dell’affaticamento precoce.