La sensazione del cuore che batte nel petto in cima a una collina testimonia il condizionamento che la corsa fornisce al sistema cardio respiratorio ed è anche un ottimo allenamento per i muscoli. L’allenamento in salita e in discesa aumenta la potenza dei muscoli degli arti inferiori e può essere utilizzato come transizione verso un lavoro di velocità più formale, migliora le prestazioni del cuore e utilizza i muscoli degli arti inferiori, di quelli superiori e delle braccia e del tronco in modo diverso rispetto alla corsa in pianura. Di seguito alcuni studi che rendono al meglio come la corsa eseguita in collina aiuta e migliorare il sistema cardiaco e respiratorio. Consiglio anche ai colleghi e in particolare ad un medico di Pronto Soccorso, di leggere tali articoli e di aggiornarsi sugli effetti dell’esercizio fisico sul cuore, al fine di evitare considerazioni che possano essere a scredito del ruolo stesso che si riveste.
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Il Miglio Giornaliero
Revisioni recenti hanno concluso che una maggiore attività fisica è associata a un miglioramento della cognizione e del rendimento scolastico nei giovani (Barbosa et al., 2020; Chaput et al., 2020). Ricerche precedenti hanno dimostrato associazioni longitudinali positive tra attività fisica e rendimento scolastico (Singh et al., 2012; Booth et al., 2014) e cognizione (Booth et al., 2013), tuttavia, le prove di studi e interventi acuti sono equivoche (Daly-Smith et al., 2018; Singh et al., 2018). Si ritiene inoltre che il fitness abbia un ruolo positivo nella relazione tra attività fisica, cognizione e rendimento ed è stato suggerito come possibile meccanismo esplicativo (Donnelly et al., 2016). Tuttavia, i livelli di attività fisica sono bassi a livello globale (Aubert et al., 2021) e quindi gli sforzi per sostenere gli aumenti sono giustificati.
Gli scolari che corrono o camminano per 15 minuti durante la giornata scolastica sono mentalmente e fisicamente più acuti di quelli che non lo fanno, secondo uno studio recente (Aprile 2022) che coinvolge l’Università di Stirling. Prendersi del tempo per una corsa o una passeggiata non ha avuto un effetto negativo sulle capacità di pensiero o sul benessere degli alunni, mentre è stato riscontrato che una maggiore forma fisica è correlata anche a una memoria migliore. Lo studio è il primo a esaminare gli effetti a lungo termine sulla salute psicologica dei programmi di corsa scolastica come il “Daily Mile”, che coinvolge i bambini che prendono una pausa di 15 minuti dalla lezione per fare attività fisica. Il Daily Mile, fondato da un preside di Stirling, ha festeggiato ad Aprile il suo decimo compleanno, con oltre tre milioni di bambini che partecipano al programma in tutto il mondo.
Come migliorare l’economia della corsa
L’economia della corsa (RE) misura il volume di ossigeno (VO2) consumato per chilogrammo di peso corporeo per chilometro = VO2/kg/km, ossia la quantità di ossigeno di cui il tuo corpo ha bisogno per correre a un certo ritmo. Quindi meno ossigeno consumi per distanza, migliore è la tua RE. Chi riesce a fare di più usando meno ossigeno ha una maggiore capacità per tutto ciò che richiede “resistenza fisica”, particolarmente importante per gli atleti di resistenza, come i corridori di lunga distanza, poiché la capacità di sostenere un certo ritmo ha un enorme effetto sulla prestazione.
Esercizio Fisico e Invecchiamento del Cervello
Sulla base delle prove disponibili, sembra probabile che lo sviluppo di nuove strategie per indirizzare i percorsi di sviluppo di metodi e strategie per una sano invecchiamento del cervello e rilevanti per l’esercizio sia una direzione particolarmente promettente.
Una possibile strategia per evitare questi problemi potrebbe essere quella di combinare esercizi moderati, restrizione calorica parziale o digiuno intermittente, con componenti che mirano a percorsi di rilevamento dell’energia.
Soglia Anaerobica
Terminologia utilizzata per descrivere AT
LT (Lactate Thresold – Soglia del Lattato): la fase dell’esercizio in cui si verifica un aumento significativo ed esponenziale del lattato durante un test da sforzo incrementale.
MLSS (Massimo Lattato in Stato Stazionario): si verifica nella fase precedente all’aumento esponenziale del lattato, in cui la produzione e la rimozione di lattato sono bilanciate in modo ottimale.
OBLA (Onset of Blood Lactate Accumulation – Inizio dell’Accumulo di Lattato nel sangue): l’accumulo di lattato nel sangue fino a una quantità specifica (di solito 4 mmol/L) durante l’esercizio fisico incrementale. Si ritiene che questo valore critico rifletta il passaggio ad intensità d’esercizio più elevate.
Soglia Ventilatoria (chiamata anche VT1): l’intensità dell’esercizio alla quale la ventilazione aumenta in modo sproporzionato rispetto al consumo di ossigeno, principalmente per espirare l’anidride carbonica in eccesso prodotta durante la glicolisi anaerobica.
RCP (Respiratory Compensation Point – Punto di compensazione respiratoria) (chiamato anche VT2): periodo di iperventilazione durante un esercizio molto intenso, mediato da diversi fattori fisiologici.
Buffering isocapnico o tampone a concentrazione costante di anidride carbonica: la zona d’esercizio e/o allenamento tra VT1 e VT2 che riflette il buffering bicarbonato ottimizzato, che insieme all’iperpnea (aumento della profondità degli atti respiratori e della ventilazione polmonare), sono sufficienti per prevenire l’acidosi. Può essere utilizzato come misura delle prestazioni nella zona da aerobica ad anaerobica.
La corsa su tapis roulant non motorizzato è più dispendiosa a livello cardiometabolico rispetto alla corsa su terreno e su tapis roulant motorizzato
Lo scopo di questo studio di Edwards R.B. e altri della “School of Exercise Science” (Australian Catholic University, Melbourne) è stato quello di confrontare le esigenze cardiometaboliche della corsa su un tapis roulant non motorizzato curvo, con la corsa su terreno e il tapis roulant motorizzato. Il decremento dell’economia di corsa osservato durante la prova su tapis roulant curvo non motorizzato era correlato negativamente alla massa corporea, indicando che i corridori più leggeri dovevano lavorare a un’intensità relativa maggiore per superare la resistenza de nastro del tapis roulant. Questi dati dimostrano la maggiore richiesta cardiometabolica associata alla corsa a una data velocità sul tapis roulant curvo non motorizzato. È fondamentale che queste differenze vengano prese in considerazione quando si prescrivono le intensità di allenamento sul tale tapis roulant o si traducono i dati di laboratorio verso l’ambito di preparazione atletica.
Il tapis roulant motorizzato è biomeccanicamente paragonabile alla corsa su terreno?
Nel complesso, i risultati indicano che la biomeccanica della corsa su tapis roulant meccanico è in gran parte paragonabile alla biomeccanica della corsa su terreno, ma differisce tuttavia su diversi aspetti. Queste differenze probabilmente derivano da:
– Differenze nella rigidità della superficie del tapis roulant e dei diversi terreni;
– Insufficiente esperienza e familiarità di corsa su tapis roulant;
– Potenza del motore del tapis roulant insufficiente e dimensioni del nastro limitanti;
– Differenze nella resistenza dell’aria a velocità di corsa più elevate;
– Alterata percezione della velocità.
I ricercatori, i medici e gli atleti dovrebbero quindi prendere in considerazione questi fattori per ridurre al minimo le differenze biomeccaniche della corsa tra tapis roulant e terreno. La riduzione al minimo di queste differenze biomeccaniche può a sua volta migliorare i criteri della ricerca e le analisi dell’andatura e migliorarne il trasferimento all’allenamento.
Come allenarsi a casa: consigli e metodi attuali
Per tutti noi, grandi e piccoli, l’attività fisica regolare resta una strategia importante per mantenersi in salute! Rispetto alla sedentarietà, l’attività fisica d’intensità moderata è associata a una migliore funzione immunitaria. Allo stesso modo, un’attività fisica regolare è associata a livelli più bassi di ansia e stress percepito. Qualsiasi piano di allenamento dovrebbe concentrarsi su tre diverse aree, che costituiscono le tre capacità condizionali fondamentali, ossia l’attività aerobica, la mobilità articolare e flessibilità muscolare e la forza. In questo articolo ti indicherò come progettare l’attività fisica, come fare a rimanere attiva/o e in forma, come scegliere gli esercizi, che movimenti privilegiare e tanto altro, comprese le ultime linee guida sull’attività fisica pubblicate dal WHO.
Iniziare ad allenarsi per il trail running: le zone d’intensità e l’adattamento
L’allenamento del trail running è questione di riuscire ad ottimizzare il tempo. Sono poche le persone, infatti, che possono permettersi di dedicare tutto il tempo che sarebbe necessario per correre una corsa in montagna: dopo il lavoro, la famiglia e le ore di sonno, non ci sono abbastanza ore libere durante la giornata. La miglior cosa da fare è cercare di lavorare con quello che si ha; questo non vuol dire che tutti quelli che hanno una vita molto impegnata debbano smettere di crederci, bisogna scovare però il metodo corretto per allenarsi lo stesso e con quello che si possiede e una volta che i miglioramenti e le prestazioni arrivano, sarà ancora più appagante riconoscere gli ostacoli superati. In tutti gli sport di resistenza, ognuna delle zone d’intensità e della frequenza cardiaca ha un ruolo specifico all’interno di uno schema di allenamento. I punti chiave del sistema a cinque zone sono i due marcatori metabolici della soglia aerobica (AeT) e anaerobica (LT). La risposta metabolica all’esercizio fisico non segue perfettamente un rigido modello, anzi, c’è molta differenza tra un individuo e un altro ed anche nello stesso individuo possono esserci variazioni da un giorno all’altro.
Qui trovi i concetti base legati all’allenamento del trail running per cominciare a divertirsi sui sentieri e sulle strade di montagna, come calcolare le zone d’intensità e interessanti spunti per la pratica di un’attività stupenda a contatto con la natura.
L’allenamento 10-20-30 aumenta la prestazione e il profilo di salute in soggetti moderatamente allenati
Sei poco allenato, in sovrappeso, con anche pressione leggermente alta e colesterolo alto? Svolgi un pò di attività fisica, ma vedi pochi risultati sul fisico e sul peso corporeo? Sei un corridore che deve riprendersi dopo un periodo di stop per varie cause e sei in sovrappeso?
Ecco il protocollo che fa per te!
Gunnarson e Bangsbo hanno studiato gli effetti dell’allenamento “10-20-30” che portano miglioramenti importanti sulle tue capacità e su profili importanti della tua salute.
Ti ricordo che come sempre deve essere effettuata una visita medica che attesti il tuo stato di buona salute complessiva e inoltre l’esecuzione del protocollo deve essere adattato alle tue esigenze e alle tue caratteristiche, che vanno approfondite grazie all’aiuto di un professionista del movimento, quale il chinesiologo!