La sicurezza dei partecipanti è alla base per un chinesiologo. La lesione muscoloscheletrica è la complicanza più comune legata all’esercizio fisico ed è importante adottare misure per prevenire e ridurre al minimo questi tipi di lesioni, ma, sebbene, eventi cardiovascolari avversi come la morte cardiaca improvvisa (SCD) e l’infarto miocardico acuto (IMA), siano molto meno comuni del danno muscoloscheletrico, questi possono portare a una maggiore morbilità e mortalità e, quindi, meritano un’attenzione specifica. Recentemente l’American College of Sports Medicine (ACSM) ha pubblicato un “Expert Consensus Statement” (ECS) che ha aggiornato e sostituito la precedente dichiarazione ACSM. Scopri di più nell’articolo!
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Informazioni sull’impatto della disidratazione sul flusso sanguigno e sul metabolismo durante l’esercizio
Il termine “disidratazione” indica una perdita di liquidi corporei (equivalente a una perdita di massa corporea di circa 3% –5%) in combinazione con aumenti della temperatura corporea interna (ipertermia). La disidratazione attenua la sudorazione e il flusso sanguigno cutaneo e riduce l’attività muscolare, il flusso sanguigno sistemico e la pressione arteriosa media, traducendosi in un aumento significativo del tasso di accumulo di calore corporeo, ipertermia centrale e sforzo fisiologico. Una compromessa perfusione muscolare quando si è disidratati o ipertermici porta ad una catena di eventi volti all’affaticamento a causa della sua negatività d’impatto sull’approvvigionamento di ossigeno. Gli effetti dannosi della disidratazione e dell’ipertermia non sono uniformi tra i tessuti del corpo umano e in una gamma d’intensità e modalità di esercizio. Il modello di Trangmar S.J. e altri evidenzia che la disidratazione progressiva indotta dall’esercizio fisico, con concomitante ipertermia, può portare a una perfusione compromessa a più tessuti e organi. Tuttavia l’entità dell’impatto della disidratazione sulla funzione fisiologica dipende dal livello di disidratazione, dall’intensità dell’esercizio e dalle condizioni ambientali. Il flusso sanguigno attraverso il cuore, i muscoli attivi e il cervello è elevato con la disidratazione, a riposo e durante l’esercizio con muscoli isolati o di bassa intensità. Tuttavia durante l’esercizio fisico intenso o prolungato di tutto il corpo (>60% V̇O2max), il cervello, i muscoli attivi e il flusso sanguigno sistemico sono compromessi, associati meccanicamente a una maggiore attività vasocostrittrice, ritorno venoso soppresso e riempimento cardiaco. La diminuzione della perfusione regionale e sistemica ha effetti diversi sul metabolismo dei tessuti ed è un probabile precursore dell’affaticamento precoce.
HIIT nella sclerosi multipla con disabilità motoria
Nell’edizione di Settembre di quest’anno della rivista scientifica Medicine & Science in Sports & Exercise, Hidde M.C. e altri hanno sottolineato l’importanza di alcuni studi nel campo dell’HIIT verso l’aumento di parametri fisiologici anche in individui con disabilità motoria elevata, come nei soggetti con sclerosi multipla. HIIT è risultato essere una tipologia di esercizio fisico eseguibile, sicura e che conduce a diverse risposte positive, tra cui l’aumento della potenza, del consumo di ossigeno e della risposta della frequenza cardiaca, rispetto all’esercizio aerobico continuo.
Il ruolo del raffreddamento del corpo nell’attività fisica e nell’esercizio di prestazione
La ricerca si è concentrata nei decenni e, in particolare, negli ultimi anni, su come il raffreddamento del corpo possa aiutare nell’attività fisica e nelle prestazioni in ambienti caldi e umidi. L’esercizio come è noto fa aumentare la temperatura corporea e più l’intensità è elevata, più rapido sarà questo aumento termico. Basti pensare che quando il tasso di produzione di calore metabolico supera il tasso di trasferimento di calore esterno, che si verifica frequentemente quando l’esercizio è svolto con una temperatura ambiente elevata (>25°C), il calore viene immagazzinato e la temperatura del corpo aumenta. Gli studi sul preraffreddamento confermano che l’aumento del calore corporeo è un fattore limitante durante l’esercizio ed è utile per gli esercizi di resistenza per i primi 30-40 minuti, dipendentemente dalle variabili discusse, piuttosto che per esercizi intermittenti o di breve durata e prima di un’attività di resistenza di lunga durata può essere utile solo con l’uso di attrezzature specifiche e con la disponibilità di strutture ad hoc.
Depressione ed esercizio fisico
Attività fisica ed esercizio hanno benefici sulla salute di una persona. È ben accetto che essere fisicamente attivi è associato ad effetti positivi sul sistema circolatorio, respiratorio, endocrino, muscolo-scheletrico, digerente, nervoso, immunitario e linfatico. È chiaro che l’esercizio fisico può giovare verso i soggetti depressi e i meccanismi per spiegare questo effetto sono complessi e operano a livello biopsicosociale. Questi i meccanismi coinvolgono fattori che influenzano direttamente i sintomi depressivi, nonché fattori indiretti che possono avere effetti benefici maggiori sulla salute generale e sullo stile di vita.
Alla scoperta dei benefici dei funghi: CORDYCEPS
Il Cordyceps è un genere di fungo parassita che si trova sull’altopiano Qinghai-Tibetano della Cina ad un’altitudine di circa 3000 metri. Quando questi funghi attaccano il loro ospite, ne sostituiscono il tessuto e germogliano steli lunghi e sottili che crescono al di fuori del corpo dell’ospite. I resti sono raccolti a mano, essiccati e utilizzati nella medicina per la stanchezza, malattie renali e anche il basso desiderio sessuale. Delle oltre 400 specie di Cordyceps scoperte, due sono diventate il fulcro della ricerca: Cordyceps sinensis e Cordyceps militaris. Gli integratori e i prodotti contenenti estratto di Cordyceps sono diventati sempre più popolari per via dei loro numerosi presunti benefici per la salute e sintetizzati nel composto noto con la formula CS-4. Studi su animali e di laboratorio suggeriscono che il Cordyceps ha il potenziale per migliorare la salute del cuore e combattere l’infiammazione, il cancro, il diabete e l’invecchiamento, anche se le ricerche sull’uomo sono limitate, così come ci sono stati studi sull’uomo sugli effetti del Cordyceps sulla prestazione fisica ed è stato scoperto che i funghi aumentano potenzialmente l’uso di energia e ossigeno durante l’esercizio.
Il ruolo benefico dell’esercizio fisico per il trattamento dell’infarto miocardico
L’esercizio come terapia contribuisce a migliorare i fattori di rischio comportamentale che possono provocare infarto miocardico, promuove l’aumento della capacità di sostenere l’esercizio ed eleva al qualità della vita per i pazienti con infarto miocardico (IM).
Per gli anziani e le persone post grande infarto focale l’esercizio fisico è sicuro ed efficace.
L’esercizio precoce, anche a breve termine, è un modo sicuro e fattibile per indurre effetti protettivi nei pazienti post IM.
Nelle prime fasi dell’IM, l’esercizio fisico di intensità moderata è la scelta migliore per migliorare il risultati per i pazienti con IM.
La riabilitazione cardiovascolare e il successivo esercizio a intervalli hanno vantaggi unici e dovrebbero essere raccomandati ai soggetti con IM. Partendo da questi punti si articola il testo con descrizioni di vari tipi d’intervento basati sull’esercizio fisico e i relativi benefici.
L’esercizio fisico amplifica la plasticità neurale e la forza dopo l’ictus
L’ictus compromette l’attività del sistema nervoso, della coordinazione e delle contrazioni muscolari. Nella fase riabilitativa e di recupero l’allenamento funzionale focalizzato sul lato più colpito può essere difficile da avviare a causa della debolezza muscolare e della spasticità. Questo ha alimentato l’idea che il sistema nervoso dopo l’ictus possa rappresentare un “terreno incolto” con risposte adattive temporalmente limitate. Nell’articolo in realtà sono riportati vari esempi di come un procedimento allenante svolto nella maniera corretta e secondo evidenze, sia proficuo per il soggetto colpito da ictus.
Programmare l’esercizio fisico basandosi sul movimento funzionale
Il metodo MBP descrive la programmazione di esercizi basati sul movimento ed include la creazione di un database di esercizi associando ogni movimento ad un sistema per modificare gli esercizi stessi e adattare l’allenamento a diversi obiettivi. Le idee generali di questo metodo non sono originali, in realtà, sono semplicemente variazioni del lavoro svolto da altre guide e metodi nel settore del movimento e del fitness. L’originalità è la presentazione, lo scopo e l’organizzazione del metodo. MBP è un sistema che consente all’utente di creare un gran numero di allenamenti in un breve lasso di tempo, in modo semplice, con principi e linee guida che aiutano il professionista del movimento a sviluppare allenamenti funzionali di alta qualità per la propria clientela. L’MBP si concentra sull’allenamento dei movimenti anziché sull’allenamento dei singoli muscoli, con il risultato di un regime di allenamento che riflette più accuratamente il funzionamento del sistema neuromuscolare durante lo sport e la vita di tutti i giorni.
Esercizio Fisico: Qualità e Quantità
Per meglio comprendere il ruolo dell’esercizio fisico nelle due variabili di qualità e quantità. Dal Position Stand dell’ACSM passando per le più recenti formule e tipologie di attività fisica.
Capire cosa serve, come attivarsi e quali strade seguire per avere maggiori benefici!