L’allenamento del trail running è questione di riuscire ad ottimizzare il tempo. Sono poche le persone, infatti, che possono permettersi di dedicare tutto il tempo che sarebbe necessario per correre una corsa in montagna: dopo il lavoro, la famiglia e le ore di sonno, non ci sono abbastanza ore libere durante la giornata. La miglior cosa da fare è cercare di lavorare con quello che si ha; questo non vuol dire che tutti quelli che hanno una vita molto impegnata debbano smettere di crederci, bisogna scovare però il metodo corretto per allenarsi lo stesso e con quello che si possiede e una volta che i miglioramenti e le prestazioni arrivano, sarà ancora più appagante riconoscere gli ostacoli superati. In tutti gli sport di resistenza, ognuna delle zone d’intensità e della frequenza cardiaca ha un ruolo specifico all’interno di uno schema di allenamento. I punti chiave del sistema a cinque zone sono i due marcatori metabolici della soglia aerobica (AeT) e anaerobica (LT). La risposta metabolica all’esercizio fisico non segue perfettamente un rigido modello, anzi, c’è molta differenza tra un individuo e un altro ed anche nello stesso individuo possono esserci variazioni da un giorno all’altro.
Qui trovi i concetti base legati all’allenamento del trail running per cominciare a divertirsi sui sentieri e sulle strade di montagna, come calcolare le zone d’intensità e interessanti spunti per la pratica di un’attività stupenda a contatto con la natura.
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Rapporto del Carico di Lavoro Acuto:Cronico: Problemi Concettuali e Insidie Fondamentali
Il numero di studi che hanno esaminato le associazioni tra carico di allenamento e infortunio è aumentato in modo esponenziale. Sono state così creati molti nuovi fattori prognostici basati sul carico di allenamento. Il rapporto di carico di lavoro acuto:cronico (ACWR) è il più popolare. Tuttavia quando si raccomanda la gestione di un fattore prognostico al fine di alterare la probabilità di un evento, si assume un effetto causale. Ciò introduce una serie di ulteriori considerazioni concettuali e metodologiche che sono problematiche e dovrebbero essere considerate. Poiché nessuno studio ha nemmeno tentato di stimare correttamente gli effetti causali, la manipolazione dell’ACWR in contesti pratici al fine di modificare i tassi di infortunio rimane una congettura e un’interpretazione eccessiva dei dati disponibili. Inoltre ci sono problemi noti con l’uso di rapporto e ipotesi non riconosciute che influenzano negativamente la metrica ACWR come fattore prognostico causale. L’uso di ACWR in contesti pratici può portare a raccomandazioni inadeguate, poiché non è stata stabilita la sua relazione causale con un infortunio, è una metrica imprecisa, ha una mancanza di logica di fondo per supportare il suo ruolo causale ed è una metrica ambigua che non è costantemente e unidirezionalmente correlata al rischio d’infortunio. Non ci sono prove a sostegno dell’uso di ACWR nei sistemi di gestione del carico di allenamento o per raccomandazioni di allenamento volte a ridurre il rischio di lesioni. Le proprietà statistiche del rapporto rendono l’ACWR una metrica imprecisa e ne complicano l’interpretazione applicativa pratica. Inoltre disturba e crea statistiche artefatte.
Un modello concettuale per lesioni atletiche legate allo stress, allo sforzo e al sovrallenamento
Molte lesioni atletiche si verificano quando i vari tessuti che compongono il corpo umano subiscono stress e tensioni che superano la loro forza materiale. La quantità precisa di stress e tensione che un determinato tessuto può sopportare è determinata dalle proprietà meccaniche e dalla resistenza di quel tessuto. Queste proprietà meccaniche sono determinate direttamente dalla fisiologia di un individuo e dalla regolazione acuta di queste proprietà. E’ necessario un modello concettuale dettagliato per l’eziologia della lesione che consideri l’interazione tra i fattori fisiologici e meccanici al fine di delinare le cause del danno e della lesione tessutale. Ciò guiderà la ricerca sugli infortuni verso un’indagine più approfondita dei meccanismi causali e la comprensione dei fattori di rischio. All’interno di questo articolo viene proposto un modello concettuale semplificato d’infortunio insieme a una struttura concettuale dettagliata e basata sull’evidenza, per l’eziologia del trauma atletico che si concentra su infortuni correlati allo stress, allo sforzo e al sovrallenamento.
“HICT a corpo libero: massimi risultati con minimo investimento”
HICT, ovvero allenamento di alta intensità a circuito, non è un nuovo concetto, ma sta crescendo in popolarità perché può essere svolto in poco tempo, non richiede attrezzi e non richiede palestre o strutture. La combinazione di allenamento aerobico e di contro resistenza in un design ad alta intensità e recupero limitato può offrire numerosi benefici per la salute, che in questo testo vengono ben descritti!